lunedì 16 dicembre 2013

mi chiedo: perchè in questo paese, non si ha il diritto di vivere seguendo le proprie inclinazioni? perchè uno stato, una non bene definita etica collettiva, deve impedire alcune condotte tacciandole di irreverentismo e di sconveniente? Vi assicuro, sono il primo a trovare squallido la prostituzione oltre che immorale, sono il primo a dire che fumare è un delitto contro il proprio corpo e il proprio futuro, sono il primo ad alzarmi in piedi scandalizzato quando sento i numeri di quanto costa alla sanità italiana e quindi alle mie tasche, le condotte scellerate di iper obesi, fumatori, malattie sessualmente trasmettibili, oppure appossionati di "sport" estremi. ma chi sono io per giudicare? la morale è un diritto di chiunque, ma anche come spendere la propria vita lo è, e allora che ci sia una sanità privata, ognuno si faccia la propria assicurazione e corra il proprio richio, ovviamente garantendo i più poveri e i più deboli. basta dover dire "mi spiace non si può"! vorrei vivere in una società libera! vorrei che i miei figli non ne sentissero la necessità di cercare oltre la morale e l'etica a cui appartengono, e non dicessero, non lo faccio perchè è proibito. i veri uomini e donne sanno appartenere.


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